What Do You Know about Costa Rica's Decarbonization Plan? ⋆ The Costa Rica  News

Negli ultimi giorni ho letto su internet il Japan Times per capire la situazione in Giappone adesso che Shinzo Abe ha abbandonato il timone della nave ed il suo successore e’ Suka.Ma non ho letto solo noiose notizie dell’establishment giapponese,ma ho trovato anche cose interessanti sull’ambiente.
Anche il Giappone sta facendo qualcosa riguardo al clima ed molto di piu’ degli Usa di Trump che non hanno aderito all’accordo sulla co2.
Poi in Europa abbiamo il piano piu’ ambizioso dell’intero pianeta, quello di Ursula Von Der Layen del PPE,e di tutto l’europarlamento.

Si parla in questo piano dice il Japan times di ridurre le emissioni per tornare entro il 2050 ai livelli del 1990,insomma una bella resettata all’inquinamento, perchè il pianeta respiri.
E’ sbagliato infatti dire che chi vuole proteggere l’ambiente sia nemico dell’industria e del progresso,ma a patto che l’industria si innovi progressivamente e costantemente.
Nel Japan times si prevede che secondo dati di Bloomberg canale news americano ,con il piano ambientale europeo presto verranno messi in soffitta i motori diesel,sarebbe un bene,ma si spera vengano sostituiti da qualcosa di piu’ efficiente e progettuale.
Infatti il rispetto dell’ambiente deve accompagnarsi alla Schumpeteriana innovazione,per anche altri motivi, che sono motivi vitali importanti.
Innanzitutto se da un lato le auto moderne sono sempre piu’ innovative nell’eco-compatibilità ,se si andrà in futuro verso il superamento dell’auto,bisognerà anche superare alcune fonti energetiche.
Oggi c’è un pericolo alle porte,ed è quello che chiudendo le centrali a carbone per alcune nazioni venga meno un approvvigionamento fondamentale,che verrà sostituito nel breve termine dal meno dispendioso petrolio.Insomma la de-carbonizzazione nel breve periodo la si supplisce comprando petrolio dai paesi arabi che costa sempre meno,infatti anche nella monarchia Saudita c’è crisi visto che è un economia monolitica basata sul petrolio e questa crisi si riflette anche sulla dinastia reale e sui dipendenti pubblici.
Se poi nel lungo periodo verrà meno anche il petrolio,sarà un problema soprattutto per l’Italia che non ha un piano energetico effettivo,non si può puntare solo sulle energie rinnovabili (lo si può fare con un piano veramente efficace),ma senza l’aiuto del nucleare è molto piu’ difficile per noi che per altri paesi europei,in piu’ nello scorso referendum abbiamo votato contro le trivellazioni per il gas.

Da non scordare che molti paesi europei hanno già il petrolio in casa,e non devono comprarlo dall’estero.
L’europa porrà un vincolo sempre piu’ forte oltre che di de-carbonizzazione anche di de-petrolizzazione.

Penso che il discorso che si possa fare sia questo:le nazioni che vogliono investire nel rispetto del clima e dell’ambiente devono investire anche su menti eccellenti a livello tecno-scientifico che possano innovare l’industria del futuro,perchè i debiti che contrarremo investendo nella sanificazione dell’ambiente (il processo di miglioramento climatico non è indolore ,perchè significa anche chiudere delle fabbriche e risocializzare la manodopera),dovrà essere sopperito dalle entrate acquisite producendo e vendendo nel mondo prodotti innovativi e di alto valore aggiunto.
E’ un monito anche alla potenza tecnologica americana e a Trump,perchè fu proprio Nixon un repubblicano che fece la legislazione ambientale piu’ importante della storia americana,e fu lui che con Kruscev indi l’escalation nonviolenta ,con il disgelo,quando la concorrenza fra superpotenze fu intesa in senso tecno-scientifico e non solo militare.

EDOARDO BUSO