

A volte notizie di paesi cosi diversi ,ti fanno riflettere.Per esempio al tg pochi minuti fa ho appreso la notizia che Joe Biden forse il futuro presidente degli stati uniti d’america,ha nominato Kamala Harris come sua vice.La nomina di una afroamericana non è piaciuta a Trump che l’ha subito definita “nasty” cattiva come definiva Hillary Clinton la prima sfidante donna della storia della repubblica americana.
E’ il segno che Biden vuole giocare la carta del convincere la popolazione afroamericana e le minoranze etniche a votare per il partito democratico.E la mossa di Biden può pure piacere alle elite economiche e finanziarie ,che potranno supportarlo con entusiasmo.Sicuramente per il fatto che già un presidente come Obama ha avuto successo con queste elite ,da wall street in poi,ma allo stesso tempo,aveva avuto successo pure Bush e ha avuto successo pure Trump.Chiunque sia il presidente americano ,sia esso democratico o repubblicano deve avere successo per stare li stabilmente con le elite economico finanziarie.Infatti il Bidenismo non sarà il Bernie Sanderismo che era socialista con elementi marxisti ,un mix esplosivo che non sarebbe piaciuto agli uomini d’affari ,alle banche e ai ricchi.Il Bidenismo dovrà per forza risollevare l’America dalla crisi economica scegliendo il capitalismo e il mercato libero,ma magari con piu’ giustizia sociale.
E qui viene la domanda,sul come mai Trump che ha messo al governo personalità di alto rilievo nel mondo del “privato” e del mercato ,per risollevare l’America e ci è riuscito a livello di disoccupazione scesa ai minimi storici ,come mai ,ci dovremmo chiedere le elite Trumpiane non sono piaciute perchè essere erano meno progressiste al sistema mondiale?
E poi dico una cosa ,non penso che Trump nonostante si sia comportato male sul tema black lives matter,sia razzista avendo nominato un personaggio del calibro del chirurgo nero Ben Carson.
E’ un dibattito aperto da decenni,quello che infiamma l’America,cioè la lotta tra elite mondialiste progressiste (come l’ala ambientalista del repubblicanesimo che fa vece a Rockfeller)ed elite conservatrici (come l’industria Kock dell’acciaio di stampo Bushiano.);sono queste ed altre ditte ,banche,istituti ,fondazioni che finanziano le campagne elettorali americane.E tutte hanno un obiettivo globale,quello di costruire una globalizzazione adatta al vivere degli americani siano essi democratico progressisti o conservatori.Trump è stato un eccezzione perchè pur essendo stato portato li dalle elite ,non si è mai fatto travolgere da esse ,e ha giocato una sorta di inside game,ha cioè utilizzato le elite e i tecnici (molti nomi di alto rilievo erano ebrei come Steve Mnuchin il tecnico del tesoro ),ma con un obiettivo di critica alla globalizzazione e alla società aperta,una cosa inaudita fino ad ora nella storia del gigante americano.Naturalmente Trump ha governato con una via di mezzo ,senza scontentare la sua elite e la classe media che lo votava ed era incazzata con queste elite e con la globalizzazione.Tuttavia con questo comportamento ha acuito in modo drammatico ,lo sfaldamento delle elite divise tra progrssisti capitalisti e conservatori capitalisti in tutto il mondo.Segno che nonostante i proclami della globalizzazione nei paesi dove esistono delle persone molto ricche e miliardarie che sono padrone di mezzi di comunicazione,aziende ecc ecc,c’è una profonda divisione tra esse.Insomma manca ancora una elite mondiale che abbia le stesse intenzionalità e obiettivi come c’è la presentano i cosidetti “complottisti”.Tuttavia questo interessa poco a molti cittadini della strada ,che vedono le elite e la costruzione di un ordine mondiale come qualcosa di altamente deleterio,sopprattutto quando devono rinunciare a benefici personali in nome di politiche o di austerity,o di crescita del comparto privato e industriale (salari piu’ bassi e maggiore lavoro )o devono convivere con gli sradicati mondiali che arrivano tramite l’immigrazione.
Ed questo odio contro le “caste” che fatto crescere movimenti populisti e neo nazionalisti.Il problema però è che anche le elite sono attaccate al paese di provenienza.Lo vediamo in Israele dove ci sono partiti israeliani progressisti e maggiormente aperti verso gli arabi e partiti iper nazionalisti.
Mentre nelle nazioni dove non ci sono potentati economici la strada della democratizzazione passa attraverso personaggi sostenuti che nascono nella società civile,come è il caso della casalinga sfidante di Lukashenko in Biellorussia.
Ecco io penso che nel futuro le elite mondiali debbano darsi un programma sostenibile e smetterla di dividersi tra destra economica e sinistra progressista,perchè per stabilizzare il mondo serve innanzittutto una spinta propulsiva al modello capitalista e di mercato libero ,che va a braccetto con il tema dei diritti umani.Nel 2020 dopo anni intensi di globalizzazione scopriamo che non solo i popoli del mondo (cinesi,europei,americani ecc)sono lontani dalla speranza che essa si completi ,ma anche le elite che stanno alla base dei sistemi nazionali e multinazionali sono ancora profondamente pre-globalizzate.
EDOARDO BUSO