
Dopo la proposta shock per le elezioni europee di congelare la spesa pubblica per un anno,il partito Piu Europa,partito liberale e radicale italiano che fa parte dell’alleanza liberal democratica europea,ha lanciato la proposta di inserire la sostenibilità finanziaria all’interno della Costituzione in Italia.
Un bel rilancio per un partito che non prende molti voti,perchè non ha una piattaforma politica populistica e demagogica,ma fa delle eccellenti battaglie liberali.Infatti i suoi esponenti principali sono Emma Bonino e Benedetto Della Vedova tutti e due ex radicali e fortemente liberisti,la Bonino da sinistra e Della Vedova piu’ centrista.
Siccome si parla molto di sviluppo ecosostenibile ,bisognerebbe incominciare a parlare anche di sviluppo sostenibile a livello economico,a livello inflattivo e di tenuta del debito pubblico,mentre tutti gli ultimi governi hanno giocato al raddoppio del debito pubblico.
Il problema del debito pubblico italiano va visto nella storia,ed è proprio negli anni settanta che si forma grazie al processo secondo cui la Democrazia cristiana quando governava con altre forze politiche,doveva giocoforza dare dei contentini sempre piu’ grandi al partito comunista,un partito che era uno dei piu’ grandi di tutta l’Europa ,insieme a quello francese,e che deteneva il copyright di piu’ o meno tutte le battaglie per l’equità e il sociale nel nostro paese.E’ in questo scenario storico che la Dc doveva fare per il popolo quello che chiedevano i comunisti,altrimenti la forza dirompente del Pci la avrebbe travolta.Si parlava nel mondo giornalistico a quel tempo dell’inevitabilità del “fattore K”.
Poi vennero gli anni 80 ,i governi laici ,da Spadolini a Craxi che dovevano fare la riforma della pubblica amministrazione,ma con i quali il debito continuo’ a salire.
La maggioranza degli economisti di scuole liberali dalla scuola di Chicago fino alle scuole austriache definisce l’inflazione e il debito pubblico come i mali peggiori,esse vanno tenute a bada in modo rigoroso.Ma anche gli esponenti delle scuole liberal-keynesiane o i “centristi” alla Samuelson avvertono che il debito pubblico può essere un problema serio ,quando è accompagnato da calo della produttività o congelamento di essa,e da scarsa innovazione.
Infatti fa meno paura la recessione tecnica delle scorse settimane per il governo Shinzo Abe del Giappone,(che ha stampato troppa moneta indebitando il paese)che non l’inflazione italiana,poiche’ da noi le esportazioni non riescono a coprire la spesa pubblica in deficit.
E poi Giappone e Stati Uniti sono paesi che si indebitano ,che hanno una banca centrale che immette liquidità,deprimendo con queste politiche ancora di piu’ l’economia reale e dopando l’economia,ma sono due nazioni che innovano continuamente i loro prodotti.Si pensi che anche con Ronald Regan dopo la guerra in Afghanistan crebbe il debito pubblico,ma allo stesso tempo gli Usa erano entrati nella guerra cibernetica e la vinsero contro l’Unione Sovietica ,dalla Silicon Valley fino al garage dove Bill Gates fece nascere la Microsoft,e le esportazioni di computer rilanciarono l’economia che alla caduta del muro di berlino e negli anni 90 era floridissima.
Sostenibilità finanziaria dunque,che è una terminologia che non significa veramente qualcosa,è una terminologia spuria che posso spiegare nel seguente modo.
Significa che in qualsiasi modo si dovrebbe cercare di far quadrare esportazioni e quindi quello che vendiamo e produciamo per il mondo con la spesa che facciamo per i cittadini.Da questo punto di vista può anche non sembrare un termine rivoluzionario,poichè anche questo governo attuale cerca di rispettare i parametri di Bruxelles:nella politica se la coperta è corta si può cercare di metterla in due modi.Il primo modo quello dei liberal-keynesiani che accettano di rispettare le istituzioni internazionali e finanziarie è quello di cercare di coprire piu’ gente possibile anche se molta gente viene coperta male.Il secondo modo quello piu’ in auge tra i liberali veri,è quello di garantire delle pari opportunità di partenza ,sviluppare i talenti individuali e far emergere le persone (alcuni emergeranno piu’ di altri,altri meno)quindi rispettando un discorso di diseguaglianza del valore individuale.Naturalmente la sostenibilità finanziaria va vista anche nei problemi di welfare state o stato sociale.Infatti si possono fare diverse scelte.Faro’ un esempio sull’ambiente ecologico e uno sul lavoro dei migranti.
I socialisti utopisitici criticano i liberali che chiedono maggiore contenimento del debito,non si accorgono che si può ridurre il debito anche semplicemente non finanziando aziende in perdita nazionali ,magari in settori inquinanti.Queste aziende potrebbero essere sostituite da investimenti di aziende estere piu’ all’avanguardia tecno-ambientale.
Il secondo esempio riguarda il lavoro dei migranti.Ieri guardavo un servizio di una nota trasmissione tv di satira e denuncia ,che faceva vedere come dei migranti irregolari fossero sfruttati nelle campagne per raccogliere pomodori o altra frutta e verdura.Venivano pagati come con un contratto regolare (5 euro l’ora)per otto ore,ma lavoravano in nero.I socialisti utopisti che deplorano il lavoro nero ,chiedono che questi lavoratori vengano regolarizzati,(anche se la regolarizzazione causerebbe danno alle aziende che li fanno lavorare e forse anche a loro che non troverebbero piu’ lavoro).Ma nessuno si interroga se la regolarizzazione di questi lavoratori ,preveda la salvaguardia del principio di stabilità e sostenibilità finanziaria,in quanto quando un cittadino straniero diventa cittadino italiano,ha diritto a prestazioni sociali economiche uguali a quelle degli italiani:i governi sanno a cosa vanno incontro?A maggiore spesa pubblica ,essa sarà in qualche modo compensata dalle entrate che derivano dalla produttività?
In un certo senso ,il concetto di sostenibilità finanziaria se non è ben inserito in una cornica liberale,può prestarsi a degli inganni.Perchè si può pensare di fare sostenibilità finanziaria tassando le aziende produttive e redistribuendo ai poveri,facendo in modo cosi che le aziende sopportino tutto il peso del risanamento.Ma sarebbe peggio del marxismo dell’Urss che aveva si aziende di stato ma applicava modelli tayloristici al comparto produttivo facendo lavorare molti operai a prezzi ridotti.
Il modo migliore per concepire la sostenibilità finanziaria è quello liberale,ovvero minori funzioni dello stato,e piu’ funzioni alle aziende produttive e sane,insieme a politiche per gli investimenti dall’estero e per l’innovazione.
Se si va in questa traiettoria la sostenibilità finanziaria urge di tagli alla spesa improduttiva quando non neccessaria,e garantire maggiori funzioni al privato,cercando comunque di coprire con la coperta coloro che sono più vulnerabili.(stato sociale minimo Hayekiano).
EDOARDO BUSO