Il forte avanzamento del populismo legato ad utopie palingenetiche in Italia è dato secondo alcuni studiosi dal fatto che l’Italia non ha scontato come altri paesi europei ,secoli di guerre religiose.In Italia abbiamo dei cittadini che credono fortemente di essere guidati nel bene dallo stato,un pò come succedeva al tempo del potere temporale della Chiesa Cattolica.Se in Belgio e Olanda i comuni o meglio le confederazioni si unirono in lotta contro l’Inquisizione di Filippo di Spagna,alcuni eventi storici cari alla storia protestante non sconvolsero le forme mentis italiche.E’ per questi motivi che in Italia non si formo’ una morale seria in campo amministrativo politico,si viveva sia nel Medioevo sia nel dopoguerra mondiale di baghelle,tangenti ,esisteva un forte sentimento di appartenenza ,un esteso settore di economia nera e sommersa,il vassallaggio e la fede che il paradiso che sogniamo nell’aldilà lo possiamo avere qui sulla terra,un pò come credevano i crociati bambini durante le grandi crociate,che pensavano di attraversare i fiumi camminando.E poi lo scontro sempre presente con l’influenza socialista e comunista dell’utopismo alla Tommaso Moro o Campanella,la possibilità di un era di vendetta sociale contro i ricchi e i padroni,redentrice dell’umanità.E un dato di fatto di tutti quei popoli che non furono toccati ampiamente da processi di laicizzazione (il pensiero magico-escatologico-religioso trasportato nella politica laica)ma anche di quei paesi retrogradi rispetto al lungo corso dell’industrializzazione che tocco altri paesi europei sopprattutto quelli del Nord Europa e in particolare parti dalla Gran Bretagna.
Il fenomeno che Marx chiamava “anticipazione delle fasi storiche del processo di sviluppo capitalistico” lo si può vedere un pò in tutti i paesi che scelsero il comunismo.La Russia affermava Richard Nixon non è cambiata con il cambio di regime.La Russia rimane ancora anche sotto l’egida comunista un paese di tendenza Zarista e imperialistica.Stalin,Kruschev,e Breznev concepiscono lo stato come nell’asservimento che ne fece il satrapo mongolo Gengis Khan che conquisto vaste aree dell’asia e arrivo’ fino in Europa.Insomma il concetto di servaggio o meglio quello che gli storici definiscono “cesaropapismo”,la mancata distinzione tra potere temporale e potere spirituale.
Ed infatti in Italia come diceva anche Piero Angela noto divulgatore scientifico si è fatta strada la cosidetta “cultura della caciotta”,siamo piu’ tendenti a fantasticare nel campo politico e idealistico di società perfette che non impegnarci in soluzioni tecniche e ingegneristiche.L’Italia fu tagliata fuori dai grandi poli di sviluppo per secoli,fino al boom economico degli anni sessanta.Ma proprio in quel periodo mentre il potere “cesaropapista” e clientelare dei governi democristiani perdeva colpi,insorse il nuovo utopismo che si riverso’ nelle cattedre e nelle università che divennero i nuovi parchi antropologici.Oggi un utopismo simile nelle società europee evolute è conosciuto solo in Francia,eppure li un sistema politico presidenzialista è molto piu’ decisionale.Il problema che sconta l’Italia è il passaggio negli ultimi anni da un utopismo comunista che pensava che si poteva arrivare al paradiso sulla terra,fino ad un utopismo anti-industrialista e di stampo agrario-agreste e contadino legato alle ampie masse deruralizzate negli anni settanta ,fino all’utopismo populista e giustizialista che dagli anni ottanta in poi è ancora adesso presente nel nostro paese.
C’è una critica da parte dei populisti della società aperta,del libero commercio,del diritto al profitto ,dell’interesse personale se non dell’individualismo.E questo utopismo che spera in una società completamente depurata dalle grandi industrie ,magari anche dalla tecno-scienza ,e che vorrebbe tornare ad un ruralismo idilliaco ,si mischia con un populismo giustizialista che vede nel ricco ma anche nelle classi sociali piu’ altolocata il vero male del mondo.Insomma questo populismo non accetta le “elite” sopprattutto quando governano e danno indicazioni su come farlo,non accetta certe istituzioni internazionali come il Fondo monetario internazionale,che anche se è cambiato nel tempo,per gli estremisti è sempre foriero di politiche liberiste ,favorevoli al grande capitale e alle multinazionali.Non accetta nemmeno che possano esserci delle illiceità nella società aperta,perchè ricordiamo che le società aperte e democratiche sono piu’ inclini alla corruzione proprio perchè i rapporti umani sono liberi e quindi spontanei.Anche se allo stesso tempo la corruzione esisteva anche nelle oligarchie sovietiche.Ma questi ideologi politici del populismo giustizialista vorrebbero una società perfetta dal punto di vista legale,predicano una purezza (anche Mao con milioni di morti sulla coscienza la predicava)che non può esistere,in quanto la politica non è fatta dal popolo degli elfi o dei puffi ,ma la politica si interseca con grandi interessi.Tuttalpiu’ solo il liberalismo riducendo il peso della politica statale e del governo può mantenere l’economia piu’ indipendente dal potere corrotto della politica ,premiando la meritocrazia.
Durante gli ultimi governi giallo-verdi e giallo-rossi per colpa del populismo l’Italia ha già perso ampie porzioni di prodotto interno lordo,e si avvia in una fase reccessiva ,ma anche pericolosa perchè è colpita l’autonomia della politica e della collaborazione delle classi politiche in un quadro comune alle altre democrazie internazionali come l’appartenenza alla Nato e l’economia liberale pur con elementi sociali.La tassazione infatti si sta esacerbando ,Assolombarda e Confindustria sono poco contente di questo governo,come anche la spesa pubblica potrebbe crescere e creare un rapporto di dipendenza tra governo e cittadinanza,parlo sopprattutto del reddito di cittadinanza e di quota cento ,già bocciati da economisti liberali di alto rilievo come l’ex ministro Elsa Fornero,anche ben sapendo che il reddito di cittadinanza non va a coprire spese per persone inabili al lavoro ,ma bensi va a dare soldi a persone che potrebbero lavorare,se magari si detassassero le imprese.
Insomma ci avviamo a vivere un periodo buio per la nostra democrazia,che non trova nemmeno nell’elettorato sia del centro-destra che del centro-sinistra che sono tornati ad uno scontro frontale e bipolare seppur in un contesto di legge elettorale proporzionale e multipartitica,essi non trovano la convergenza su una figura istituzionale forte che potrebbe fare delle riforme economiche per garantire maggiore concorrenza,maggiore liberalizzazione,maggiore crescita economica.
L’Italia vive un periodo di drammatico stallo.
EDOARDO BUSO
