
Diversi giornali lo hanno denunciato,come anche in ultima il Figaro giornale francese,il nostro paese l’Italia,sta da piu’ tempo prendendo un indirizzo economico politico di stampo statalista e assistenzialista.Nulla a che vedere nemmeno con la cosidetta “programmazione” dei primi anni settanta,visto che la presenza dello stato oggi è richiesta quasi con tono ideologico,sopprattutto li dove tutti sanno anche gli ideologisti,è difficile che lo stato copra certi errori degli appalti al ribasso ai privati,come sulle autostrade.
E poi a preoccupare gli investitori internazionali è la stabilità di questo governo come di tutti i governi italiani,ormai siamo in un epoca dove è sfumato il sogno di due formazioni di stampo liberal che si alternassero,e invece ci siamo avviati con i due populismi in voga,Movimento cinque stelle e Lega Nord verso un sistema tripolare,e multipartitico un pò un ritorno alla prima repubblica.E se si può capire fino a un certo punto la nascita di questo governo,per tenere lontano il populismo protezionista e neokeynesiano della nuova Lega di Salvini,tuttavia ci si può confrontare in Europa con governi piu’ stabili e piu’ pro mercato come quello del francese Emmanuel Macron che ha anchesso scongiurato l’ascesa nazional-autarchica della Le Pen.
Insomma in Italia abbiamo da tempo sbagliato ogni calcolo,sopprattutto l’ elettore medio ha creduto alla fake news del secolo ,tanto decantata da economisti prolissi come Thomas Piketty,che ci potesse essere come antidoto alla diseguaglianza nella globalizzazione,un sistema alternativo al libero mercato e al liberismo.E nella sua “tintura verde” è riuscito a conquistare pure certe elite di ricambio dell’Europa,sopprattutto dopo il lento sbiadirsi dei cosidetti falchi tedeschi e del potere della Germania,della Deutsche Banck come Wolfang Schauble ,che riusciva a mettere alla berlina promettendo strette monetarie tutti i paesi che giocavano ai soldatini con il debito pubblico.Ci si incammina invece pare adesso verso un millenarismo debitorio,che vuole mettere in soffitta l’economia come “triste scienza”.Nessuno ricorda piu’ che l’euro moneta è nata su ispirazione di economisti anche liberisti come Milton Friedman,e che compito delle banche non è tenere in vita dei morti viventi ma attraverso le strette monetarie,mettere i popoli e le loro classi dirigenti davanti alla cruda realtà,ovvero o riforme strutturali o morte certa.
I maggiori responsabili di questo cambiamento di linea economica da parte delle elite internazionali sono i movimenti populisti di destra e di sinistra come il movimento cinque stelle che attualmente governa l’Italia,che vuole dalle autostrade all’Alitalia,fino all’assistenza pubblica (che non è piu’ rivolta solo ai veri disagiati come disabili e invalidi )ma con il reddito di cittadinanza va ad elargire sussidi anche a chi potrebbe lavorare, ristatalizzare la nazione.Se solo ci fosse un governo che prima che pensare alla pancia pensi a fare gli interessi primari di investitori internazionali e aziende.D’altronde tutti i liberali spiegano che mettendo in moto un percorso positivo di investimento,sviluppo,crescita dei posti da occupare privati e via dicendo ci potrà essere piu’ lavoro e si potranno pagare piu’ salari ,e questo non indebitandosi come si fa oggi,ma andando anche con la crescita del Pil a coprire parte del debito.
Insomma in pochi anni anche nel centrosinistra dopo Renzi e con la svolta di Zingaretti,si è abbandonato il pensiero liberale pur con sfumature sociali,pensiamo a economisti come Alesina e Giavazzi o Carlo Cottarelli.
L’Italia non rimane l’unica anomalia in Europa,ma rimane una delle poche.Si perchè anche in certi paesi della Scandinavia si sono formati dei governi con forte presenza di forze populiste ,come anche l’ultimo è l’esempio spagnolo con un partito pro venezuelano al governo cioè Podemos.Ma nonostante piccole variazioni sempre preoccupanti ,in Europa ha stravinto il Partito popolare europeo ,partito di ispirazione cristiano liberale che è ancora il maggior partito europeo,con cui cercano la sinergia anche altre formazioni liberali europee come l’Alde di cui fa parte En Marche di Macron.
E proprio Macron ha rappresentato la discontinuità in questi tempi difficili con il populismo ,il protezionismo e lo statalismo neo comunista di sinistra.Macron che ha guardato in faccia gli operai di Whirpool che continuavano a protestare ,mentre la fabbrica decideva di delocalizzare,e ha detto essi,”ve lo avevo detto che la fabbrica avrebbe chiuso”,ma la prospettiva per il Presidente francese non è lo stato manager che assorbe al suo interno tutte le perdite umane di una cattiva politica sindacal-industriale.
Tuttavia come dimostrano le ultime elezioni regionali in Italia,si può ancora sperare nel popolo italiano,che ha deciso di non premiare il movimento cinque stelle con il suo voto,sopprattutto in Calabria,segno che magari la popolazione non crede piu’ al mito dello stato assistenzialista.
EDOARDO BUSO