Parlando con l’uomo della strada che è populista,sovranista di destra o socialista di sinistra,anche se ha una laurea ,ci sentiamo dire che non è accettabile che i salari degli operai diminuiscano cosi tanto.Questo è vero ed è un dato di fatto,infatti come sanno gli economisti liberali ,oltre ai salari sopprattutto in Europa sta diminuendo la produzione e la capitalizzazione.Ma la risposta che spesso danno le persone stanche della speculazione intelettuale economica e politica,è quella secondo cui le aziende private da quando sono nate tentano in tutti i modi di avantaggiare economicamente il capitalista ai danni degli operai.A volte con persone di questa risma ci si addentra in sofisticate discussioni sulla teoria del plusvalore marxista,e non basta far notare che il capitalista prende maggiori soldi degli operai perchè esiste il fattore rischio di impresa che Marx non aveva pronosticato,e che parte dei soldi che prende il capitalista servono anche a “ricostituire” i mezzi di produzione dopo varie lavorazioni.
In pratica si potrebbe sfatare il mito del capitalista vorace dei soldi che spettano ai suoi dipendenti,semplicemente ricordando il tema del “diritto di proprieta’”.In pratica ogni persona che inventa un prodotto lo brevetta o lo fa produrre ,è proprietario di quella invenzione,brevetto o “cantiere di produzione”.Ed ha investito dei soldi innanzittutto per far produrre o brevettare un dato prodotto.Ma non è nemmeno questo il nocciolo della questione.
Il diritto di proprietà non deve per forza significare che una persona piu’ forte ,piu’ scaltra e piu’ intelligente si arricchisce sfruttando gli altri o alle loro spalle,questo può succedere in certi casi,come esiste il bene esiste anche il male in questo mondo.Ma cercare di ovviare a questo diritto di proprietà ,proponendo una qualsiasi funzione sociale della proprietà stabilita dai governi tende a ridurre proprio il bene primario di una nazione e di un sistema economico che sono le idee partorite dai suoi membri.In pratica si è sempre dimostrato che limitando il diritto di proprietà ,e stabilendo la proprietà statale o sociale di una data produzione,brevetto o idea ,se non addirittura come accadeva in Unione Sovietica ,la proprietà sociale dei mezzi per produrre un bene,la società si livellera in breve tempo verso il basso.In pratica viene a mancare un aspetto neccessario per far si che la società si evolva,cioè l’impulso ad “arrivare” inventando,costruendo ecc.Che è anche un impulso al guadagno che è nella natura umana animale.Si potrebbe obiettare che non tutte le idee nascono per un immediato guadagno,e questo è vero.Ma sono vere anche altre due cose,la prima è che imprimendo ad ogni azione umana un valore sociale ed etico si finisce per negare la concorrenza.Infatti molte idee che non rispetterebbero quei parametri etico sociali di uno stato padrone non emergerebbero anche se sono idee buone che potrebbero far scaturire altre idee su nuovi prodotti che potrebbero avere anchessi un valore etico.E’ come dire che l’energia nucleare dovrebbe essere vietata poichè esiste la bomba atomica,facendo cosi ,si potrebbero ridurre le possibilità poichè si scoprano usi nuovi dell’energia nucleare.In secondo luogo si ridurrebbe il range di tutti quei cittadini che potrebbero essere potenzialmente dei nuovi imprenditori e che pensano come prima motivazione alle loro intraprese al tema del guadagno piuttosto che al benessere colettivo.In terzo luogo se proprio andiamo a vedere indietro nella storia notiamo che i paesi del socialismo reale pensavano di imbrigliare tutta la società in parametri sempre piu’ grandi di benessere collettivo ,ma allo stesso tempo mancavano i prodotti di prima e seconda neccessità anche quelli voluttuari che era difficile produrre in quelle condizioni e venivano prodotti male con molti difetti,e invece lo stato si dedicava interamente al sorreggere l’immensa industria pesante,mentre i prodotti voluttuari come le radio a transistor erano copiate dall’Occidente.
Poi se proprio vogliamo andare fino in fondo,bisogna far notare che dove esiste un economica liberista e non pianificata ,ci possono essere intenzionalità varie che possono essere pienamente sociali ,che vertono pienamente al profitto,o infine una via di mezzo tra le due cose,cioè attività produttive che vertono sia al profitto sia che fanno del sociale.Infatti le organizzazioni filantropiche pullulano sopprattutto nell’Inghilterra e negli Stati Uniti liberisti ,piu’ che nel mondo socialista.
In pratica le società pianificate ,basate su classi fisse e sedimentate riducono la possibilità per chi parte dal basso di migliorare la propria condizione di vita e puntare attraverso il business,o le idee di gruppo o individuali di arrivare verso l’alto.E’ un problema che si riflette ancora molto nella società francese ,e lo notiamo con le agitazioni di questi giorni .La società francese è ancora molto classista e sindacalizzata.Contano ancora i corporativismi sindacali e salariali.In questo senso resiste alle liberalizzazioni che vorrebbe introdurre Emmanuel Macron e il suo governo.In pratica nelle società socialiste l’operaio apprezzato in quanto tale,anche se guadagna o produce meno degli operai delle società capitaliste ,non può’ mirare ad un ruolo successivo a quello di operaio,in quanto nel determinismo socialista l’operaia è la classe motore della storia.In questo senso non si puo’ nemmeno però mirare a crare una “socialità” migliore di quella che crea lo stato,magari impegnandosi in una idea filantropica.
Insomma in questo breve articolo ho tentato di spiegare che se da un lato ,l’essere umano spinto dal suo egoismo animale a volte inventa ,o si mette a produrre qualcosa interamente per il suo tornaconto individuale ,(altrimenti avrebbe accettato di fare un qualsiasi lavoro salariato),eliminare questo impulso dell’azione umana ,vuol dire limitare fortemente tutta l’intera impalcatura sociale.
Naturalmente bisogna dire che nella formazione di una mente eccelsa che inventa un nuovo prodotto c’è anche lo zampino della istruzione sia famigliare che scolastica sia essa privata o pubblica,e che un minimo ritorno alla società e a chi ti ha insegnato qualcosa va dato.E’ per questi motivi che esiste una tassazione della industria.Ma le istituzioni internazionali ci stanno da tempo dicendo che la tassazione sulle industrie private in certi paesi europei è troppo alta,e che se si va avanti in questo modo tassando le industria,con una minore produttività ,sperando che o il capitalista aumenti i salari agli operai che producono poco o che lo faccia lo stato,si va solo dritti nella spirale inflazionistica.E lo diceva ancora negli anni 60 un economista italiano come Ugo La Malfa che non era certo un liberista estremo,ma che suggeriva di aumentare i salari all’aumento della produttività ,era quella che si chiamava “politica dei redditi”.
Poi si può notare che nelle nostre società moderne non tutte le categorie di persone che hanno inventato qualcosa,lo tengono solo per se’,si è notato per esempio che nel campo artistico e musicale ,molti artisti utilizzano piattaforme social (you tube ecc) per far conoscere le loro produzioni passate (che hanno già immagazzinato dalle vendite)e attuali (che si stanno vendendo),completamente gratuitamente.

EDOARDO BUSO