
Notava sul giornale online Lettera 43 un grande giornalista di argomenti internazionali come Carlo Panella,che Trump è in crisi,ma non c’è per adesso una persona che possa sostituirlo.Ne tra i democratici ne tra i repubblicani dico io,perchè Trump pur con tutte le sue frenesie,fondamentalismi ,personalismi e indecisioni ,ha regalato agli Usa un periodo di forte calo della disoccupazione.Di sicuro ha aiutato Trump come in altre parti del mondo e anche in Europa,il nuovo trend globale dei tassi di interesse a livelli minimi decisi dalle banche centrali.Se facciamo un breve salto nella storia passata ,ma non troppo lungo vediamo che George Walker Bush per garantire la governabilità degli Usa dopo l’11 settembre e anche per evitare una crisi globale dopo quell’immane attacco alla democrazia mondiale,aveva optato insieme all’allora governatore della Federal reserve lo storico Alan Greenspan per tassi di interesse molto bassi.E cosi ci fu una grande ripresa dei consumi,della possibilità di indebitamento da parte delle famiglie,del settore immobiliare,fino al crollo per il debito accumulato anche nel settore militare che si era espanso in due costose guerre una in Irak e l’altra in Afghanistan.
Obama continuo’ la politica estera unilaterale di Bush ma concentrando la sua campagna elettorale sulla volontà di accontentare gli ultimi tra l’elettorato con ampie dosi di stato sociale.Le dosi di stato sociale di Obama erano superiori a quelle di Bill Clinton ,perchè si proponeva una riforma onnicomprensiva dal punto di vista sanitario che proteggesse davvero tutti,ma quella riforma sconto un enorme stallo e non venne realizzata.Venne realizzato invece il cosidetto Obamacare ovvero delle prestazioni in piu’ rispetto al passato nel campo della medicina,grazie anche al voto bipartisan di repubblcani e democratici.Infatti l’alchimia dell’Obamacare era stata progettata da un conservatore repubblicano tra i piu’ “sociali” o compassionate conservative come Mitt Romney governatore dell’Utah e di fede Mormone.
Mentre ancora nel 2017 in pieno Trumpismo falli il tentativo del senatore Paul Ryan di cancellare da destra lo stesso Obamacare.
E adesso Trump si può dire sia riuscito a fare una buona politica di riduzione delle tasse,di ripresa sopprattutto dell’edilizia,di rilancio industriale ,di protezione di settori da leggi ambientali che li avrebbero lasciati fallire,come le miniere delle rust belt dei paesi delle grandi pianure.Allo stesso tempo un pò la strategia contro la Cina con il mezzo dei dazi ha dato dei frutti ,ma non si può cantare vittoria perchè la stessa strategia ha impantanato il mondo intero in un rallentamento produttivo globale.
Se un domani fosse rieletto Trump,o un repubblicano o un democratico dovrebbero per forza fare i conti con i tassi di interesse che riiniziano a salire,con minore credito a famiglie e imprese, e una politica meno espansiva e tesa al salvataggio dei “perdenti” della competizione globale siano essi persone o aziende.
Il discorso vale ancora di piu’ per noi dell’Unione Europea che non troviamo a differenza degli Usa la strada in salita della crescita del Pil,e che dovremmo risorbirci un pò di austerity.Ma poi bisogna dire che a preoccupare gli Usa è l’enorme debito pubblico,che non permettera di allargare la sfera del governo ,”piu’ governo e servizi assistenziali e meno mercato” come vorrebbero i democratici ,sopprattutto Bernie Sanders ed Elizabeth Warren che sognano ogni soluzione per fare la “festa alle famiglie piu’ ricche”.
Bernie Sanders poi vorrebbe trasformare gli Usa sulla riga di politiche derivanti dal socialismo ideologico europeo piu’ che dal liberalismo democratico.Il democratico piu’ moderato e con piu’ possibilità in questa fase è Joe Biden ,anche se è sotto attacco per diversi motivi,ma stando a quello che ci dice wikipedia in inglese,Biden sarebbe piu’ Clintoniano che Obamiano,insomma sarebbe a favore del liberismo e non dell’interventismo duro e welfaristico in tutti i settori come Bernie Sanders che si rifa al teorico ed economista canadese Piketty,che afferma che un 1 per cento di persone detiene la ricchezza di tutto il pianeta.Biden poi pare moderato anche sui temi riguardanti la vita e la famiglia ,di sicuro non è un pro life ,ma almeno non è ultralibertario eugenista e progressista su questi temi come il sindaco di New York Bloomberg,e poi sempre Joe Biden è pure filo isralieano,e quindi potrà dare una immagine positiva degli Usa all’Europa e al mondo,una immagine di una nazione che vuole fare un minimo di sociale ma non arrivando agli estremi di un socialismo statalista che negli Usa non ha mai avuto storia.
EDOARDO BUSO