La scorsa settimana ho letto un libretto che mi ricorda la mia infanzia,appartiene ad una serie simile a quella dei famosi Piccoli brividi,ma è scritta dall’autore J.R.Black un newyorchese su cui si sa poco oggi come oggi,i motori di ricerca e nemmeno wikipedia danno sue notizie.Probabilmente oltre a non aver dati biografici ,sappiamo che dopo una folta produzione di libri horror per ragazzi dagli otto anni in su,non ha piu’ scritto nulla,Non ha piu’ scritto nulla quindi dalla fine degli anni novanta ad oggi,a meno che sue opere non vengano ormai da un pezzo tradotte per il mercato italiano.
Ho letto di suo anche altri libri,ma questo L’attacco degli insetti mutanti ,mi ha anche un pò emozionato;nel finirlo ho sentito un misto di commozione e nostalgia degli anni in cui ero piccolo,quando noi ragazzini leggevamo questi libri ed eravamo meno distratti da computer e altri marchingegni vari.
Il romanzo è bello non solo perchè ha delle buone descrizioni,ma anche perchè racconta le piccole cittadine di provincia americane e c’è ne fa sentire anche se in scala ridotta l’essenza.Non mi si fraintenda,voglio semplicemente dire che questo tipo di narrativa viene meglio ad un americano che ad un italiano.
Il libro racconta di Miles Stengel cugino della ragazza protagonista del racconto,amante della lettura che un bel giorno costretto da sua zia ovvero la madre della ragazza,deve andare a fare un escursione naturalistica nel villaggio dove sta passando le vacanze.
Quando Miles insieme a sua cugina si avventureranno nel bosco ,la ragazza cadra improvvisamente in una buca che sfocia in una miniera crollata da tempo e abbandonata.Li all’interno della miniera vivono degli insetti mutanti,che un tempo erano stati dei minatori,e che quando crollo’ la miniera (l’incidente era stato previsto ma il sindaco dell’epoca non fece nulla per salvare i minatori era il 1922);si trasformarono in insetti dormienti che poi per magia ripresero vita proprio il giorno in cui la cugina di Miles cadde li nel dirupo.
Gli insetti erano insetti parlanti,alcuni volevano vendicarsi di essere stati lasciati morire nella miniera tanti anni fa,con il proposito di mettere a soqquadro la città attuale e mietere vittime.Ma uno di loro Hank che parlava disse ai due cugini e a un terzo loro amico Cody ,di portare a suo figlio un orologio con sopra incisa una dedica.Peccato che il figlio dell’uomo morto in miniera reincarnatosi in insetto ,sia proprio quello che i ragazzi della piccola cittadina,chiamano l’Uomo nero,un uomo asociale,e burbero che alleva topi nella sua casa fatiscente e che è in buoni rapporti solo con la nonna della ragazzina protagonista Io narrante della storia.
Dapprima il trio cerca di consegnare l’orologio all’uomo nero,mentre lui vedendoselo consegnare pensa sia uno scherzo di pessimo gusto.Intanto gli insetti sono usciti per vendicarsi,e Hank l’insetto buono promette che quando l’orologio sarà consegnato a suo figlio fara rientrare gli insetti vendicativi nel loro sonno eterno.
Nel frattempo gli insetti combinano non pochi guai,fino a che proprio la nonna della ragazza consegnera’ l’orologio al signor Doyle quello che viene chiamato l’uomo nero,che si commuove e diventa da ora in poi un uomo piu’ buono e meno chiuso in se stesso.
Ora la cittadina non deve piu’ temere gli insetti che vengono fatti rientrare nella loro tana.Anche se…
Da un lato certe parti descrittive delle azioni dei personaggi possono creare poca suspense,come l’invasione degli insetti nella cittadina e i ragazzi che debbono scappare da loro.Ma tutto sommato è un buon libro che vi consiglio di cercare nella vostra biblioteca su ebay o amazon per riassaporare la narrativa pop dei mitici anni novanta.
In questo romanzo horror che però ha un sapore un pò Disneyano anche l’insetto buono si commuove a vedere suo figlio,e le cittadine da difendere sono sempre belle e accoglienti.
EDOARDO BUSO
