Almeno Sergio Mattarella ha detto che o si risolvera’ il nodo Ilva o si andra’ a votazioni.E anche all’interno del governo sembra che ci siano non poche difficoltà e divisioni.Perchè sicuramente l’ala Renziana non può rinnega lo sforzo e la capacità messa nella procedura per salvare l’Ilva dall’ex ministro Carlo Calenda.E non si può scordare che proprio durante il governo giallo-verde Di Maio ministro del lavoro,decise di non seguire la linea tracciata dal suo predecessore nella vertenza Ilva.Insomma Di Maio già durante il governo giallo-verde voleva fare dell’Ilva un caso “giustizialistico” piu’ che politico.E ormai sappiamo che pur se esistono delle gravissime carenze da parte dell’amministrazione della nota acciaieria nei riguardi degli operai e dell’ambiente,è sempre meglio salvare il salvabile,e vendere l’azienda a chi è disposto a comprarla,come l’Arcelor Mittal.Il Partito democratico è in confusione ma Gualtieri il ministro dell’economia preferirebbe la vendita,Italia viva di Renzi non può sconfessare la sua identità liberale dopo che proprio qualche giorno fà Matteo Renzi ha partecipato ad un bellissimo convegno dell’Istituto Bruno Leoni con Carlo Cottarelli e Serena Sileoni.Insomma tra poco verra il mal di pancia anche al Professor Monti che ha votato questo governo,e rischia di vedere mosse degne di un paese autoritario,visto che diversi quotidiani ma Libero in primis paventano il rischio nazionalizzazione dell’Ilva.Di Maio e Paragone vorrebbero cacciare via Arcelor Mittal per nazionalizzare si vocifera.Il problema è che Arcelor Mittal come numerosi investitori nel nostro paese sono sempre meno intenzionati a comprare il “gioiellino” pugliese,perchè ci sono rischi e complicazioni legate alle procedure di giustizia.Anche perchè manca da anni un governo che voglia veramente rendere piu’ celere la giustizia civile e le procedure burocratiche per investire e creare lavoro.Certo non tutte le accuse degli ambientalisti sull’Ilva sono sbagliate,perchè abbiamo in una bellissima regione del nostro paese un mostro ecologico e non è l’unico.Ma forse urgerebbe una soluzione piu’ Tatcheriana,anche perchè non si sà se ci sono ammortizzatori sociali per tutti gli operai che perderebbero il lavoro se l’Ilva chiudesse.Come allo stesso tempo bisogna chiedersi se davvero l’acciaio è un prodotto su cui puntare nel futuro,e sorge poi la domanda sarà veramente di qualità l’acciaio nazionalizzato?Non sono contrario a priori alle nazionalizzazioni,ma è da decenni ormai che viviamo nella globalizzazione e non vediamo un paese occidentale nazionalizzare una azienda di produzione pesante in fallimento,forse nemmeno Stalin lo farebbe oggi se fosse vivo.Perchè c’è ne piu’ da perdere che da guadagnare anche per le tasche dei cittadini.Si capisce che ci sono state delle nazionalizzazioni di servizi privati come è’ accaduto in Inghilterra e magari si può discutere con Toninelli sulla nazionalizzazione delle autostrade.Ma a livello mondiale va fatto notare che le nazioni emergenti come la Russia non traggono piu’ grosso profitto dalle acciaierie.Anzi molte acciaierie hanno spostato la loro produzione in Cina.Putin parla di creare un acciaio piu’ rispettoso dell’ambiente tramite le nanomolecole ma pare che la scienza sia ancora lontana da questo.Certo l’acciaio può dare ancora molto ,rispetto alle miniere che la Tatcher negli anni ottanta aveva fatto chiudere,sollevando le proteste di miriadi di operai.E far chiudere una azienda per motivi ambientali in una nazione ancora poco produttiva in altri settori come l’Italia crea una immensa disoccupazione e non può creare consenso sociale tra i lavoratori.Penso che le mosse dei sindacati che hanno chiesto di portare a termine la trattativa con Arcelor Mittal siano sacrosante.La soluzione migliore non se ne scampa per pura demagogia,è quella di vendere.Intanto Di Maio appare sempre piu’ paranoico,si sente isolato ,vittima di un complotto contro la sua persona ordito dai media e dal parlamento.Era meglio l’ecologismo progettuale di Calenda che l’ecologismo demagogico dei cinque stelle che ci riducono questo si al lumicino.

EDOARDO BUSO