Fuori c’era un vento fastidioso e la giornata era umida,camminavo sconsolato per la strada desiderando solo di entrare in un osteria,ma
le risa acute degli avventori e le bestemmie mi facevano sentire come un paria senza casa ,senza tranquillità e senza calore umano.Non avevo voglia di gridare di urlare e di fare confusione.Andai allo spaccio degli alimentari e comprare un pò di prosciutto e un pò di pane.La giornata era lunga e monotona,era una giornata invernale e sarebbe venuto buio presto con il cambio dell’ora.A volte in certe giornate mi sento la mente capace di pensare in altre giornate mi sento come un servo della gleba condannato alle cose faticose e dure,senza il dono dell’inteletto.E difficile cercare di essere intelettuali con tutti i problemi materiali che ti assillano.A volte è difficile rimanere lucidi e indirizzare il pensiero perchè non perda.Leggo molto,leggendo un libro di Dostovskiej l’Adolescente dove c’è un vecchio che cerca la commozione e il bene ,racconta storie commoventi ad una intera famiglia.Cero di conservarmi un buon cristiano ma è difficile nei conflitti quotidiani,anche se fai fatica a commuoverti ogni tanto pensi alla tua anima e preghi ,e pensi al padrone di questo mondo e all’inferno.C’è gente che non crede all’inferno e per colpa di questa gente rischi di andarci anche tu se la segui.Non seguire questa gente e prega per la tua anima.Intanto si parla di vendere l’Ilva,siamo sempre piu’ uguali in questa globalizzazione dove i bisogni tuoi sono i bisogni dei cittadini dei paesi emergenti,alla fin fine forse sarà meglio che rimaniamo collocati e legati intrappolati oserei dire in una determinata classe sociale,senza possibilità di muoverci da essa.Il concetto di sogno americano è lontano e fallito,e questo se guardi a fondo è pure un bene.Moltitudini di persone uguali con tanti problemi e una ricchezza che si trasmette da famiglia ricca a figlio ricco abolendo le tasse sull’eredità.Cosi si crea poca mobilità sociale,poca ascensione verso alte vette.Capiamo ognuno sempre piu’ che il lavoro qualsiasi esso sia va rispettato,oggi anche il laureato fa un lavoro umile.Intanto queste digressioni non contano nulla davanti alle fabbriche che se ne vanno e alla decrescita ecologica infelice.L’Ilva e i suoi tumori e i suoi operai.Altra storia,altra tragedia,pare che il corpo non possa mai riposarsi.Ma a volte mentre sono buttato in divano riesco ad astrarmi e a raggiungere delle filosofie che non pensavo di aver dentro la mente e il cuore.
EDOARDO BUSO
