Oggi ho letto un simpatico libro del 2007 ,l’Ultimo yeti dello scrittore cagliaritano Alberto Melis.
Il libro pubblicato dal Battello a vapore,ha un età di lettura dai nove anni in su’,ma merita di essere letto.
L’autore italiano riesce a calarsi nella Londra un pò moderna di oggi e un pò con il suo importante passato,esso descrive gli oggetti i mobili di una casa vittoriana dove tutto ha un aspetto preminentemente inglese.Il trio di ragazzi che dovranno recuperare una mamma yeti e il suo cucciolo per salvarli dalle grinfie di una associazione malefica di traffico di animali denominata Raptor,sono infatti nel puro stile umoristico e fiabesco anglosassone aiutati da un maggiordomo fantasma che è anche il braccio destro del capo dell’organizzazione che rappresenta il bene e vuole salvare i cosidetti criptoanimali cioè animali sui quali ancora non c’è certezza che esistano veramente ,tra cui lo yeti il mostro di Lock Ness o il chupacabra.Ed infatti il capo dell’organizzazione benefica che assolda i ragazzi è un nobile di una antica famiglia inglese anchesso ormai divenuto un entità spirituale o fantasmatica.
Il libro un pò ripetitivo nell’azione dei personaggi ,quando si trovano in Tibet,tuttavia descrive seppur parzialmente usi e costumi del popolo tibetano.Accanto ai ragazzi femmine e maschi,e al maggiordomo che li aiuta ci sono pure monaci buddhisti in un monastero innevato nell’Himalaya.Insomma il libro secondo me si presterebbe bene per il suo mix di epoche recenti (i microchip e i computer)ed epoche passate ad essere prodotto come cartone animato.Non si può non parlare del prossimo film di animazione che uscira nel prossimo anno nei cinema come Il piccolo yeti
,ed insomma abbiamo capito bene che questo animale peloso discendente dal gorilla, da cui discende pure l’essere umano, è tornato alla ribalta per i grandi che lo studiano e i piccoli che lo sognano.
EDOARDO BUSO

