Osservando la politica odierna e collegandola con il passato piu’ recente ,ci si accorge che sembra che ci sia un idea fissa nei programmi politici dei vari partiti.Dal partito democratico già quando c’era Renzi si sentivano critiche all’Unione Europea e alla Germania di Angela Merkel per l’austerity a cui l’Italia era sottoposta.Certamente l’austerity che intendeva la Merkel e che abbiamo applicato qui in Italia sono due cose ben diverse.A Berlino e Francoforte si voleva che l’austerity fosse prima di tutto l’austerity del comparto pubblico e statale,è per questo motivo che già Enrico Letta si era fatto spedire dal fondo monetario internazionale un commissario come Carlo Cottarelli che doveva fare la spending rewiev.
L’austerity invece come si è rivelata grazie al parlamento italiano è stata sopprattutto l’austerity dei consumatori,l’aumento delle tasse sui prodotti di consumo ,e poi l’austerity delle piccole e medie aziende,ma anche il taglio al settore del lusso(produzioni di imbarcazioni da crociera,ferrari ecc).
Renzi come ben sappiamo non ando’ molto d’accordo con il commissario per la spending rewiev e lo fece andare via dal suo governo.Ma dopo di Renzi i governi successivi hanno fatto di peggio.Sono partiti a tutto spiano nel criticare l’Unione europea e suoi piani di rispetto dei parametri del deficit e debito pubblico.Salvini voleva fare una cosa anche sacrosanta ,come la flat tax,però per farla non voleva ristrutturare completamente la società con privatizzazioni ,cessioni del patrimonio pubblico e liberalizzazioni.Avevamo al governo i cinque stelle che con Toninelli si opposero alla vendita di Alitalia e volevano pure far tornare le autostrade pubbliche.Ebbene il progetto di Salvini e di una flat tax finanziata con un tre per cento di sforamento dai parametri europei falli quando ando’ su il successivo governo Conte Zingaretti Di Maio senza la lega che abbiamo ancora oggi.
Ma qual’è il programma di questo governo?Innanzittutto è un tabu’ parlare di spesa pubblica,libera concorrenza,privatizzazioni.Si pensa di risolvere il problema del grande debito solo aumentando le tasse anche su prodotti di consumo,e si cerca giustamente di ridurre il cuneo fiscale sui lavoratori.Ma le misure non accontentano del tutto nemmeno Assolombarda e Confindustria che dicono che bisognerebbe fare di piu’ per il comparto produttivo.Infatti e dalla caduta del governo Renzi con un punto percentuale di crescita che l’Italia è a crescita zero.E allo stesso tempo nell’ultima manovra che non ha cancellato quota 100 e reddito di cittadinanza si continua a giocare con i bonus una tantum,come il bonus ai diciottenni che Renzi e il suo partito Italia viva in barba al debito pubblico hanno inserito nella finanziaria.Insomma ormai parlare di riforme liberali è un tabu’,sia a sinistra dove regnano DiMaio e Zingaretti sia in parte della destra (Salvini naturalmente non ha tutte le colpe perchè ha lottato fino all’ultimo per un progetto di sviluppo e progresso come la Tav nello scorso governo)ma buona parte del popolo leghista,ha la stessa acredine verso la globalizzazione e il mercato libero che ha il popolo delle sinistre pentastellate e parte del Pd zingarettiano.
Insomma in Italia anche grazie alle politiche di aiuto della banca centrale europea e di Mario Draghi,criticate giustamente da economisti tedeschi ,ci siamo trovati negli ultimi pochi anni due governi altamente statalisti.Il problema sarà pure globale visto che c’è scarsa produttivita e stagnazione a livello mondiale,la Cina ,decrescono potenze emergenti come la Russia,la Turchia e anche molti paesi europei.Ma in Italia l’effetto è potenziato da un apparato pubblico irreformabile.
EDOARDO BUSO