Negli ultimi tre anni ,con i governi sovranisti e “sovranisti-postsovranisti” del premier Giuseppe Conte,si è notato che il tema principale che ha portato al governo i cinque stelle con la destra nazionalpopulista leghista prima e poi con il partito democratico è stato la critica ai privilegi.I privilegi prima della classe dirigente,del cosidetto establishment ,e adesso i privilegi di chi consuma sfrenatamente.Si mormora di aumentare pure il prezzo delle merendine e di tutti i prodotti che contengano zuccheri.Ma non pensiamo che la critica ai privilegi e al consumismo,sia solo un prodotto italiano,è un prodotto del marketing politico a livello ormai internazionale,già la Chiesa di Papa Francesco ha come statuto la sobrietà,il rispetto dell’ambiente,la critica all’eccessivo consumo e all’eccessiva ricchezza e il Sinodo degli scorsi giorni ha patentemente dichiarato che questa continua ad essere la strada che la Chiesa percorrera’.
A livello politico vediamo invece nel mutamento delle destre da conservatrici e liberiste,pro libero mercato a sovraniste e nazionalpopuliste l’attrazione in un certo qual modo di tematiche di sinistra,come la difesa della piccola produzione dai giganti delle multinazionali globali.Stessa cosa dicasi nel centrosinistra ,messo in un angolo Renzi,che preferisce un approccio morbido al debito pubblico e non shock terapeutici,ma bensi correggerlo attraverso la lotta all’evasione,piuttosto che con i tagli di tasse e la riduzione della spesa come chiedeva anche l’ex commissario Cottarelli.
In Europa c’è un attenuarsi dell’austerity e il tentativo di messa all’angolo dei falchi tedeschi che chiedono siano tutelati i risparmi dei popoli europei davanti a quelle nazioni che non riducono il loro debito,e approffittano solamente dei bassi tassi di interesse della Bce di Mario Draghi.A livello poi non piu’ europeo ,ma internazionale vediamo proteste sopprattutto in sud america e il coprire da parte di capi di stato in vena di spese pazze e scarsa produttività i loro problemi dietro loschi complotti del capitalismo internazionale ,parlo di Evo Morales e Maduro.
Ma sopprattutto a mettere paura e il tono con cui si difende il nuovo ordine di idee ,dicendo che la produttività e la ricchezza non sono piu’ il perno della politica perchè’ non sono questi due elementi ,tanto criticati la fonte del benessere degli individui.Esistono altri elementi che creano il benessere che possono essere meta-politici o meta-materiali.
Poi c’è un liberismo che ha abbracciato il protezionismo come quello Trumpiano che critica la ricchezza quando essa è apolide rispetto alla nazione di provenienza,critica la ricchezza cinese per esempio.Ma almeno il liberismo trumpiano non è il protezionismo autarchico dei vari leghismi,o il decrescitismo del movimento cinque stelle.C’è una critica sottile alla innovazione,allo sviluppo tecnologico ,alla robotizzazione,ad Uber e Airbnb e alla softweristica che porta via umanità,ma nessuno si accorge che questa innovazione,questa industrializzazione e progresso sono l’aspirazione di tutti i cittadini del sud del mondo,e che basta una tassa su un servizio digitale per cellulare per mettere in crisi piu’ che il nord del mondo ,il sud del mondo.Nessuno dice che miriadi di migranti vengono da noi per trovare il benessere al quale noi stiamo facendo “il processo del secolo”.

EDOARDO BUSO