La scelta del ritiro delle truppe in Siria fatta giorni fa da Trump spiazza certamente.Da un lato si pensava ad un ritiro piu’ graduale,con tempi militari e umanitari,senza lasciare un intero popolo in balia di una potenza straniera da sempre accerrima nemica storica di quella etnia.I curdi hanno dato un aiuto fondamentale nel combattere l’Isis agli eserciti russo,statunitense e iraniano.E forse la scelta proprio della Turchia casca male nello scenario odierno,ma sta di fatto che lo stato siriano è diventato un puzzle,uno spezzatino diviso tra le superpotenze di turno.I curdi poi destabilizzano la Turchia con attentati come anche la Turchia nega la pacifica e libera convivenza con questo popolo.E passato non molto tempo dal fallito colpo di stato in Turchia messo in atto dagli stati uniti ,dai neoconservatori che agirono anche in Ucraina contro Putin tra cui Robert Kagan.E in questo piccolo arco di tempo la Turchia ha guardato sempre piu’ a est nella sua politica economica che già in tempi non sospetti ne aveva fatto un piccolo gigante delle esportazioni.Un economia inserita da Erdogan in un florido libero mercato globalizzato ,è rimasta attraccata alla globalizzazione ,è cresciuta proprio grazie al governo Erdogan,ha corteggiato l’Europa e voleva entrarne a farne parte,erano i tempi in cui Erdogan si incontrava con Berlusconi e anche Romano Prodi e le sinistre democratiche avevano il sogno di un Europa laica dove potessero inserirsi anche altre culture,ampliando un progetto euro meditteraneo da tempo caldeggiato anche da Gianni De Michelis e la sua Fondazione Ipalmo.Ma dopo c’è stato l’errore ancora dei neoconservatori di invadere la sovranità turca con un vero coup de theatre che l’intelligence turca è riuscito a sventare ,lasciando anche gli adetti ai lavori come Cia e Fbi con un palmo di naso.Erdogan da quel giorno criticato dalle nazioni democratiche,da Amnesty international per le crudeli prigionie inflitte a chi voleva tradirlo,si è buttato nelle mani di Putin,nello stesso precorrere del tempo da laico e moderato ha rafforzato il tradizionalismo patriottico turco,si è sempre piu’ rivolto ad Allah che al mercato libero ,fino alla crisi dell’estate scorsa della lira turca.Ma certamente nella sua base di laicità storica derivata da padri costituenti come Kemal Ataturk,la Turchia è uno stato moderno con un industria e dei servizi efficienti ,quasi piu’ efficienti di certi paesi europei ,ed è una nazione dove non sono attecchite le rivoluzione delle “primavere arabe”.Segno che Erdogan qualcosa è riuscito a fare per un popolo che a fine anni novanta era ancora demograficamente straripante e povero.
La scelta di ritirare le truppe dalla Siria da parte di Trump sembra irrazionale ,e tesa a creare sconvolgimenti,forse è effettivamente irrazionale,come ormai lo è tutta la politica mondiale sia interna sia esterna agli stati.Con la postglobalizzazione si è perso il potere americano ed entriamo nella fase del postamericanismo.Ma tutto intorno a noi ci sono ancora persone che vorrebbero un ordine mondiale con società aperte e con livelli democratici uguali.Allo stesso tempo il conflitto ormai è tra il sovranismo che critica il potere delle elite finanziarie sia da un ottica liberista e che vorrebbe un capitalismo piu’ eterodiretto dagli stati-nazione,da Trump a Salvini a Putin,sia da un ottica di sovranismo piu’ forte e identitario che recupera anche gli aspetti culturali del patriottismo come può essere quello propagato in Italia dal filosofo Diego Fusaro.
Una critica feroce da parte dei sovranisti alla Fusaro della finanza apolide ,una critica all’imperialismo degli stati piu’ potenti ,ma senza tenere conto che la crisi finanziaria attuale non è solo prodotto del capitalismo liberista ma anche da tentazioni keynesiane che hanno fatto storia dagli anni novanta in poi come i bassi tassi di interesse e i mutui subprime.Economisti della Ludwig Von Mises school avvertono che con i bassi tassi di interesse e i “quantitative easing” globalizzati si può andare a finire nel baratro di enormi bolle speculative e anche tra i capitalisti piu’ puri e dalle loro scuole economiche basate sopprattutto negli stati uniti si chiede di uscire dai conflitti internazionali e ritirare i soldati dalle guerre.
Almeno Trump è stato l’unico presidente che stasera in un tweet ha riconosciuto che le guerre innescate dopo l’ 11 settembre sono state un grosso errore ,e nate su una falsa base quella della distruzione di armi di distruzione di massa mai trovate.Ma allo stesso tempo il medio oriente sembra non poter funzionare da solo e non essere mai funzionato da solo nemmeno prima delle guerre neoconservatrici, nei tempi dell’avanzata tecnologica e nucleare globale con le sue enormi contraddizioni.
EDOARDO BUSO