Se penso a quanti anni stiamo qui a discutere dell’Europa,dell’euro si o euro no e di quanti ostacoli abbia Boris Johnson nel mettere in atto la Brexit,mi accorgo che abbiamo fatto di questa nostra Europa che non è ancora nata sul serio e che è stata abortita,una scelta politica quasi fideistica.Ci sono forze politiche favorevoli all’Europa di centro destra e centro sinistra,e forze euroscettiche di destra e sinistra,Sopprattutto è il centro ed i partiti ex democristiani o “popolari” e buona parte dei partiti socialdemocratici che spinge per una maggiore integrazione europea.Questo dato di fatto non è cambiato nemmeno con le ultime elezioni europee che hanno visto il formarsi del governo europeo guidato da Ursula von der leyen.Il problema è che per stare in Europa molti stati devono sorbirsi politiche di austerity molto feroci come è successo alla Grecia.Questo tuttavia non toglie che esistano dei malati in Europa come lo era la Grecia e da tempo anche l’Italia e che sarebbe sbagliato dare tutta la colpa all’Europa del debito pubblico italiano e delle politiche messe in atto per ridurlo dai governi succedutisi che spesso invece che piani di privatizzazioni ,aumentavano le tasse sui cittadini come accadrà anche con questo governo Conte bis.Che tuttavia pur essendo un governo statalista e illiberale piace all’Europa per i suoi leader come Paolo Gentiloni che hanno un endorsement positivo tra le elite europee.Allo stesso tempo il governo giallo-rosso non accontenta nemmeno le sinistre perchè sara legato le mani nel fare cose di sinistra dai poteri finanziari internazionali,c’è già che lo rinomina governo giallo-rosa.Si viviamo in un limbo molto profondo,e in Europa ci sono degli stati che funzionano piu’ o meno bene e hanno una certa ricchezza,ma da qualche anno con l’emergere dei partiti sovranisti ,delle critiche all’immigrazione selvaggia e le grandi migrazioni epocali che si riversano nelle nostre nazioni con il rischio di xenofobia,il mito europeista di una società aperta vacilla un pò daperttutto.Come mettere d’accordo poi economicamente paesi con alti debiti e paesi con controllo compulsivo sulla crescita del debito?Come fare evolvere il discorso monetario europeo?,visto che oggi in Europa ci sono ancora stati che pur facendo parte dell’Unione non utilizzano l’euro.E poi la moneta unica è riuscita veramente a unificare i popoli d’Europa ,a quanto pare no,perchè esistono profonde differenze nei prezzi dei prodotti che acquistiamo ,nel costo salariale di produzione,nelle erogazioni degli stati sociali.
C’è che crede che la strada percorsa finora debba andare avanti per una maggiore integrazione continentale,ma nessuno fino in fondo crede veramente in questa Europa,non si spiegherebbero altrimenti i motti detti un pò da tutti come “crediamo nell’Europa ma non in questa Europa”.Allora bisognerebbe rispondere ,se non si crede in questa Europa tanto meglio sarebbe tornare indietro e fare le cose da capo,magari una moneta che non penalizzi certi paesi piuttosto che altri.
E’ evidente per qualsiasi analista anche il piu’ schierato europeista che l’Europa vive una crisi.E la vive e la continuerà a vivere forse ancora per lunghi tempi.Non so’ se questa Europa è destinata ad implodere ,magari sotto la spinta dei movimenti sovranisti che comunque hanno anche loro una buona dose di pericolo.Ma quello che è certo è che l’Europa nella sua gestione politica burocratica è non solo disarmonica ma va verso l’impazzimento.Certo in un economia di mercato esistono ed esisteranno le differenze tra stati che producono ricchezza e stati che sprecano piu’ ricchezza di quanto non la producano.Ma la crisi europea è una crisi dovuta anche alla globalizzazione ,che sul piano politico burocratico non può essere risolta nonostante le buone intenzioni.
Al G7 di Biarritz abbiamo visto lo scatenarsi di interessi anti europei.Quelli della Cina e degli Stati Uniti i colossi mondiali ,dalla produzione industriale all’Hi tech che dominano il mondo ,dell’informazione dell’informatica della cibernetica e dell’industria.Abbiamo visto che nonostante le discusse guerre commerciali questi due paesi sono fermi nel seguire la propria strada ,una strada di crescita ,di governi stabili che durano per diverso tempo.Xi Jinping e Trump sono i due veri leader del mondo globale.In Europa a rappresentare la leadership resta Emmanuel Macron,e Ursula Von Der Leyen che parlano di formule sconosciute ai due giganti mondiali,come il Green New Deal ,l’Europa ad emissioni zero,un Europa a ritmo di economia equo sostenibile.Dati statistici ci dicono che l’inquinamento negli ultimi anni grazie ai nuovi materiali e agli accorgimenti di ecologisti e industriali che hanno a cuore l’ambiente è diminuito,soprattutto in Europa.Certo sono aumentati altri fenomeni iniziati già negli anni settanta,come l’abbandono delle campagne e l’urbanizzazione selvaggia.L’Europa del futuro punta sul verde rispetto ai colossi cinese e americano.Facendo una previsione forse l’Europa del futuro con le sue crisi interne e le sovranità nazionali,sarà sempre piu’ un continente in decrescita dove si porrà attenzione piu’ alle dinamiche politiche e ambientali che a quelle economiche e produttive in salsa marxiana o capital-liberista.E tuttavia rimane sempre quell’ombra ,la mancanza nel G7 del leader russo Putin ,e della Russia schiacciata tra gli interessi dell’Asia e quelli delle sanzioni Usa,una Russia che potrebbe essere fondamentale anche per una rinascita dell’Europa.
EDOARDO BUSO