L’abbassamento dei tassi di interesse mette in fibrillazione il mondo perchè Mario Draghi a cui dovrebbe subentrare alla direzione della banca centrale europea Christine Lagarde ex presidente del Fondo monetario internazionale,ha deciso di abbassare i tassi ai minimi storici,rieditando ancora una volta il quantitative easing che ha sostenuto le economie europee altamente indebitate da un possibile crollo.In Cina addirittura oltre ad abbassare i tassi di interesse si mette in atto una svalutazione monetaria che preoccupa Trump.Ma allo stesso tempo pure Jerome Powell il presidente della federal reserve annuncia di voler ascoltare il presidente americano e porta i tassi di interesse a livelli mai visti dal 2008 quando scoppio la crisi economica mondiale.
Bisognerebbe porsi alcune domande di rito.Innanzittutto le monete uniche funzionano o no?I fatti dimostrano che il continente europeo è il piu’ de-industrializzato e impoverito dalla crisi mondiale.L’europa non ha trovato un riscatto industriale come sono riusciti ad averlo gli Usa sotto le politiche neoliberiste di Trump di taglio fiscale e abbassamento della disocuppazione.
La Cina rallenta ma ha ancora una forte tenuta mondiale a livello industriale e bisogna pensare che si può parlare di avanzamento dell’Asia grazie alle politiche di mercato libero iniziate alla fine degli anni novanta,quando dopo la grande crisi asiatica del 1998 si decise di introdurre il liberismo in molte nazioni dell’asia che risorsero grazie al ridimensionamento delle politiche statali e protezionistiche.Ma gli stati asiatici che fanno parte del gruppo Asean e condividono una partnership riavvicinata non hanno una moneta unica come l’euro,anzi la loro moneta è spesso coperta dal dollaro,come succede per Thailandia e Cambogia dove in questo ultimo stato sta crescendo molto il mercato edilizio mondiale.
Bisognerebbe che gli economisti si chiedessero se il ritardo dell’Europa ad avere delle multinazionali in espansione e strutturate come quelle americane ed ad avere una politica di crescita sia dovuta alle gabbie della politica economica.
Tanto piu’ che oggi in Europa si continua a tenere su una crescita asfittica a suono di denaro stampato dal nulla e immesso nel circuito monetario bancario come con il quantitative easing.Infatti abbassare i tassi di interesse avvertono economisti di alto livello sopprattutto tedeschi provoca semmai un aumento dell’inflazione che dopo dovranno pagare i cittadini,e provoca un gonfiarsi di bolle speculative,infatti il monetarista wolfang Schauble era contrario al quantitative easing che è una misura palliativa per non risolvere il vero problema,cioè l’iperestensione per quanto riguarda gli stati europei dello statalismo della burocrazia del welfare parassitario con tasse immani per i cittadini e gli imprenditori sopprattutto nel nostro paese l’Italia.
Il protezionismo che mettono in atto Pechino e Washington nella loro guerra commerciale non dovrebbe essere analizzato come si fa spesso nel caso Trumpiano ,come un prodotto del pensiero dell’estrema destra che vuole tornare a modelli autarchici.Ma semmai è il prodotto della social-democrazia e del pensiero keynesiano che non vuole rinunciare a implementi della spesa pubblica in molti settori.Se per esempio Pechino decidesse di privatizzare molte aziende di servizi pubblici e aziende ancora controllate dallo stato e gli Usa di rinunciare a infrastrutture pubbliche per lasciare fare lavori stradali ,ferroviari e via dicendo ad aziende private,si potrebbe spostare la spesa governativa dalla difesa dello stato-nazione all’apertura totale e non solo parziale agli investimenti dell’economia globalizzata.Certamente conta il ruolo militaristico e di supremazia militare e geopolitica che sia la Cina che gli Usa vogliono mantenere,invece di aprirsi ad un nuovo mondialismo liberista.
In pratica si decide di sostenere a tutti i costi strutture dello stato a deficit con tutti i mezzi come i dazi e il protezionismo invece che liberalizzare.
Ed infatti l’abbassamento in tutto il mondo dei tassi di interesse rientra nella difesa degli status quo,fino a quando però?Fino a quando una nuova bolla speculativa spazzerà via tutto e gli stati dovranno ridurre per forza gli apparatick sociali come si diceva in Unione Sovietica nel 1989 all’indomani del crollo del muro di Berlino quando furono neccessarie forti privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica.
Abbassare i tassi di interesse significa dopare l’economia e farla entrare in una spirale inflattiva che porta presto alla recessione,come affermava il grande economista americano Milton Friedman,la risposta sta invece nel costruire un nuovo tipo di società tramite privatizzazioni e tagli delle tasse affermava sempre Friedman,poiche’ è lo stesso aumento della massa monetaria che provoca l’inflazione colpisce negativamente il risparmio.La soluzione dopo il fallimento delle monete uniche regolate dalle banche centrali totalitarie è un mix monetario e magari l’apertura ai bitcoin le criptovalute come afferma l’economista tedesco Marc Friedrick ascolta qui (https://player.fm/series/podcast-geopolitics-empire/marc-friedrich-recession-imminent-euro-doomed-digital-gold-backed-currency-is-the-future-117 ) che paventa una nuova recessione globale se si continuera con il trend dei bassi tassi di interesse,il futuro afferma l’economista mainstream sono proprio le critovalute.

EDOARDO BUSO