Negli ultimi anni viviamo due crisi di proporzioni colossali.La prima è quella dovuta al rallentamento dell’economia,l’economia produttiva si è spostata in altri continenti e l’occidente si sta rapidamente desertificando industrialmente.E poi c’è la sempre latente crisi energetica dovuta al caro petrolio che è una crisi che ci portiamo dai tempi di Nasser e Saddat della guerra per il canale di Suez da quegli anni settanta delle targhe alterne,dove inizio l’indebitamento degli stati per la stagflazione petrolifera.In sintesi gli stati si indebitano certamente in molte materie come la spesa pubblica e in consumi privati superiori al livello delle entrate.Ma si indebitano anche per acquistare petrolio dai cartelli dei petrolieri arabi,e le multinazionali che trattano il petrolio nel mondo(sette sorelle).
A queste crisi si aggiunga il terzo fattore che fa da detonatore cioè il moltiplicarsi della demografia nel mondo emergente e in via di sviluppo.
Da un lato viviamo in un mondo che non sa piu’ cosa produrre e consumare e far consumare,perchè molti prodotti che consumiamo sono in eccesso,e potrebbero essere prodotti in modo piu’ durevole,cioè sono condannati ad una obsolescenza o istantanea o programmata.
Dall’altro lato in Occidente la vita costa sempre piu’ per via della mancanza di salari dovuta allo spostamento geopolitico della produzione.In piu’ si è creata negli ultimi decenni una crisi di sovraproduzione,di merci che non sono di utilità primaria,ma allo stesso tempo a livello globale la produzione quella industriale decresce,dicono gli economisti che c’è un rallentamento globale dell’economia.In questo senso le scelte della BCE e della Fed di questi ultimi giorni di abbassare i tassi di interesse ai livelli mai visti dal 2008,sono solo un tentativo di cura palliativa dell’economia,perchè sappiamo che ormai bolle speculative avanzano sia in occidente sia in oriente.Gli stati sono sempre piu’ indebitati e non riescono causa l’enorme settore dei consumi privati,dei salari,e del settore pubblico da mantenere a far fronte ad un abbassamento della regolamentazione per rilanciare la produzione.Cosi anche le elite borghesi tentano la strada di rilanciare parole d’ordine come maggiore stato sociale e maggiore uguaglianza.Ma il sistema privato di produzione,la finanza internazionale,non permettono di pensare a soluzioni occupazionali e sociali di tipo nazionale come un esercito del lavoro o un servizio civile obbligatorio lavorativo per tutti i cittadini di un dato paese,come accade in Nord Corea.
Allo stesso tempo le elite informatizzate piu’ potenti ,quelle che detengono i software mondiali ci narrano le sorti progressive dell’umanità grazie alla cibernetica ,ai computer,ai robot ,all’intelligenza artificiale.Proprio in un periodo in cui la scienza declina e avanza la tecnologia.Ma la stessa tecnologia potrà essere messa in serio pericolo nel futuro quando il petrolio decrescera e verra a mancare perchè è una risorsa limitata e non riproducibile,e quando le società scarsamente tecnologiche come l’Italia dovranno fare fronte al vero problema della loro politica interna,che non sono solo i migranti o i diritti delle donne e dei gay,ma bensi il problema energetico.Oggi ci sono nel mondo società che hanno saputo anzitempo fare i conti con il problema numero uno,cioè quello energetico e c’è chi tra queste società pensiamo al nord europa Olanda e Svezia per esempio,ha pensato a creare energia elettrica dai rifiuti o per esempio con un mix di energia eolica e fotovoltaico pubblico fino al nucleare pulito di ultima generazione.
Questa potrebbero essere scorciatoio per far fronte al problema petrolifero che si farà sentire nei prossimi anni,anche causa la grande instabilità nelle aree medio orientali.
Si pensava che le guerre “neoconservatrici” potessero risolvere il problema energetico occidentale.Ma queste guerre non sono state mosse con l’imperativo di rendere il petrolio una risorsa pubblica e comune globale.Infatti non hanno intaccato gli interessi di nazioni come l’Arabia Saudita e altri emirati arabi,anche se nelle ultime settimane ci sono sempre piu ‘ frizioni tra gli Usa di Trump e i regnanti arabi come Mohammed Bin Salmant e gli Usa hanno deciso di non vendere piu’ armi a Riad.Ma è difficile che in un G20 si possa decidere di fare del petrolio una risorsa comunitaria appartenente alla comunità mondiale.
Forse dovremmo abituarci fin da subito se non sapremo far fronte al problema energetico al lume di candela,d’altronde alcuni dei piu’ bei racconti di Edgar Allan Poe come Il mistero di Marie Roget ,furono concepiti al lume di candela,ma c’è il rischio che illuminandosi di meno si facciano meno progressi culturali per tutta la massa popolare,anche se non metterei la mano sul fuoco su questa ultima mia affermazione.

EDOARDO BUSO